Tra le opere più importanti del museo spicca il dipinto con Santa Chiara, realizzato da Giovan Battista Moroni, il più famoso pittore bergamasco del XVI secolo. Egli esordì come pittore indipendente a Trento dopo un periodo di discepolato svolto a Brescia nella bottega del Moretto. Le date coincidono con la fase d’apertura del concilio, un momento in cui la piccola capitale del principato vescovile acquistò notorietà internazionale, offrendosi quale luogo d’occasioni propizie per un artista esordiente.
La pala, dipinta per la chiesa di San Michele Arcangelo annessa al convento delle Clarisse, presenta la figura monumentale di Chiara, appoggiata a un'alta balaustra. La santa regge un prezioso ostensorio che allude all'episodio prodigioso della fuga dei Saraceni che avevano assediato Assisi, fino a minacciare il rifugio delle suore. Pur inferma, la Santa si fece condurre alla porta del monastero con l'Eucarestia e gli assalitori furono costretti a ritirarsi. L'episodio è raffigurato sullo sfondo, davanti a una città, in cui è forse riconoscibile una veduta di Trento. L'accento posto sull’Eucaristia può essere messo in rapporto con il dibattito sulle tesi sostenute dai protestanti che caratterizzò i lavori del concilio. Anche la balaustra potrebbe simboleggiare la solidità della base dottrinale della teologia cattolica in relazione al sacramento eucaristico. La somma chiarezza didascalica e l’impaginazione arcaizzante e austera fanno di quest'opera una sorta di manifesto della pittura ‘riformata’, in linea con le aspirazioni di quel sentimento religioso, sobrio e profondo, che caratterizzò la riforma cattolica.
olio su tela; cm 183 x 125
Trento, Museo Diocesano Tridentino, inv. 3003
provenienza: Trento, chiesa di San Michele Arcangelo
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