Gli arazzi fiamminghi
Gli arazzi esposti al secondo piano del museo furono acquistati a Colonia nel 1531 dal principe vescovo Bernardo Cles (1514-1539), che li utilizzò per decorare la camera del Torrione di Sopra, nella residenza del Castello del Buonconsiglio.
Gli arazzi fanno parte di un ciclo con le storie della Passione di Cristo, definito "straordinario e forse unico in Italia". Fu realizzato a Bruxelles tra il 1511 e il 1528 presso l'atelier di Peter Van Edinghen, detto van Aelst, il più importante imprenditore e produttore di arazzi del tempo.
I sette arazzi presentano un'analoga organizzazione delle scene rappresentate: l'episodio principale occupa la parte inferiore, quelli secondari la parte superiore. I soggetti principali sono: la Nascita di Cristo, la Lavanda dei piedi, Cristo davanti a Caifa, Cristo davanti a Pilato, la Salita al Calvario, la Deposizione e la Resurrezione. E' parte della collezione anche l'arazzetto raffigurante San Giovanni compone l'Apocalisse sull'isola di Patmos: pur essendo un pezzo isolato, venne realizzato anch'esso nell'atelier di Peter van Aelst e acquistato da Bernado Cles. L'opera, databile al primo quarto del XVI secolo, era originariamente collocata nella stua della Libreria al Castello del Buonconsiglio, un ambiente che si adattava benissimo al tema dell'apostolo-scrittore.