di Linda Dorigo e Andrea Milluzzi
a cura di Annalisa D'Angelo
Trento, Museo Diocesano Tridentino
7 luglio - 5 novembre 2018
Trentadue fotografie in bianco e nero raccontano il lungo viaggio di Linda Dorigo e Andrea Milluzzi tra le comunità cristiane di nove Paesi del Medio Oriente.
La notte di Capodanno del 2011 un’autobomba esplode davanti alla Chiesa dei Santi di Alessandria d’Egitto. Riflettendo su questo tragico avvenimento, nel giugno dello stesso anno, la fotografa Linda Dorigo e il giornalista Andrea Milluzzi, decidono di intraprendere un viaggio alla ricerca delle ultime comunità di cristiani del Medio Oriente, una minoranza religiosa spesso oggetto di violenza. La regione è stata culla del Cristianesimo e, all’epoca dell’Impero Romano, costituiva il centro del mondo cristiano: Alessandria d’Egitto, Antiochia (oggi Antakya nella provincia di Hatay in Turchia) e Costantinopoli erano importanti centri cristiani. Oggi la presenza cristiana in questi luoghi è estremamente frammentata; si calcola che ci siano circa 15 milioni tra fedeli autoctoni e immigrati, ma si tratta di gruppi in forte calo, alcuni a rischio di scomparsa.
Linda Dorigo e Andrea Milluzzi hanno attraversato nove paesi (Iraq, Iran, Libano, Egitto, Israele, Palestina, Giordania, Siria e Turchia) per trovare in quei luoghi una chiave di lettura del presente, interrogando il passato, incontrando le comunità cristiane e andando alla scoperta di quelle terre. Un viaggio a ritroso nei secoli che ci separano dalla nostra storia più antica, scandito da incontri, silenzi, confessioni e confidenze. Per due anni, due mesi e dieci giorni, hanno vissuto nei villaggi delle antiche comunità cristiane e hanno trascorso le loro giornate a contatto con i protagonisti delle fotografie in mostra, dormendo nelle loro case per “cercare di raccontare nella maniera più veritiera la loro condizione, le paure, la bellezza del loro quotidiano e dei luoghi che abitano, le piccole cose che fanno sì che, nonostante le difficoltà, le comunità millenarie rimangano, seppure in numero limitato, nei luoghi che le hanno viste nascere”. Il risultato di questo lungo viaggio è diventato un ampio reportage confluito in una pubblicazione, Rifugio, e in una mostra composta da 32 stampe ai sali d’argento di foto scattate in pellicola bianco e nero.
La finalità della mostra, ospitata presso il Museo Diocesano Tridentino dal 7 luglio al 5 novembre 2018, è creare un percorso di consapevolezza che permetta di leggere su diversi piani ciò che sta succedendo in quei luoghi e di guardare negli occhi i “testimoni” della storia della nostra civiltà. La mostra invita a riflettere sui nostri valori e aiuta a scoprire luoghi e popoli, superando i pregiudizi dei quali sono spesso vittime. Il nucleo narrativo che unisce le immagini ruota intorno al concetto di “nostalghia” intesa non solo come uno stato psicologico di tristezza e di rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari, ma anche come risposta al sentimento del pericolo incombente sulla propria identità.