Paolo Naurizio
Messa di San Gregorio Magno
1590 circa
La pala, molto sviluppata in altezza, presenta un episodio leggendario della vita di San Gregorio Magno: secondo questa leggenda il santo, celebrando la messa, al momento della consacrazione eucaristica, vide apparire sull’altare il Cristo dolente attorniato dai simboli della Passione. Per commemorare la visione, Gregorio fece realizzare un’immagine della straordinaria apparizione. Rispetto agli esempi medievali di questa iconografia, nella pala di Naurizio la ‘visione’ è collocata in uno spazio celeste, separato dal resto della scena da una cortina di nubi. Alla figura del Cristo inoltre si sostituisce la Trinità. Alla messa assistono anche le anime del purgatorio, rappresentate sotto forma di scheletri ancora in attesa della resurrezione della carne, mentre ricevono la comunione dalla colomba dello Spirito Santo. La loro vicinanza agli altri fedeli ribadisce un concetto chiave della teologia tridentina: la Chiesa universale, costituita dalla Chiesa militante in terra, dalla Chiesa sofferente nel purgatorio e dalla Chiesa trionfante nel cielo è un unico corpo mistico di cui Cristo è il capo e i fedeli le varie membra. Grazie a quest’unione esistente tra i vivi e i morti, la Chiesa militante può attingere al tesoro dei meriti di Cristo e dei santi per alleviare le sofferenze della Chiesa purgante, affrettando così la sua introduzione alla gloria. Il rapporto di mutuo soccorso tra viventi e anime purganti si esplicita attraverso preghiere, indulgenze, elemosine, opere di pietà e penitenza e, soprattutto, con la celebrazione eucaristica.
olio su tavola
Provenienza: Trento, cattedrale di San Vigilio
inv. 4020